Isolamento in lana di roccia per gli edifici in legno più alti d’Italia

In costruzione a Rovereto gli edifici in legno più alti in Italia. Realizzati con il legname recuperato dalla tempesta Vaia e con il contributo Rockwool.
L’area industriale dismessa di Rovereto dove un tempo sorgeva il sito produttivo della Marangoni Meccanica, è in fase di trasformazione. Sul terreno della ex Marangoni è infatti in costruzione uno spazio residenziale innovativo praticamente unico in Italia. La prima peculiarità si deve al materiale utilizzato: 5000 mc di legno d’abete recuperato tra gli alberi abbattuti dalla tempesta che ha devastato un paio di anni fa la Val di Fiemme e Primiero. In questo progetto, che è stato concepito come sostenibile in tutte le sue fasi sotto il profilo costruttivo, sociale, ambientale ed economico, il criterio della circolarità e della sostenibilità dei materiali diventa di fatto il filo conduttore. Il complesso residenziale è però particolare anche per un altro motivo: le due palazzine in legno, rispettivamente di nove e cinque piani, per un totale di 68 appartamenti destinati al social housing, diventeranno gli edifici in legno più alti in Italia, superando i record fino ad oggi raggiunti nel nostro paese dalle strutture multipiano. Questo intervento di edilizia abitativa porta la firma di Ri-Legno, un’azienda che, forte di un approccio innovativo alla trasformazione e al risanamento del legno, è diventata in pochi anni un punto di riferimento nel settore della bioedilizia e delle costruzioni sostenibili ad alto rendimento.

Per il legno lana di roccia Rockwool
Per realizzare i due edifici in legno sono state utilizzate diverse soluzioni di isolamento in lana di roccia Rockwool. Per ottenere elevati valori di isolamento, la lana di roccia, sul piano tecnico, operativo e prestazionale, è infatti il materiale ideale da abbinare agli elementi strutturali in legno perché consente di ottenere vantaggi prestazionali in termini di isolamento termoacustico, di resilienza al fuoco (resiste a temperature oltre i 1000°C), di resistenza e di durabilità. Tenendo conto della vocazione alla sostenibilità di questo progetto, concepito all’insegna del duplice recupero (dell’area dismessa, ma anche del legno) la caratteristica della circolarità della lana di roccia Rockwool, riciclabile e riutilizzabile, è stata sicuramente un ulteriore elemento che ha contribuito alla scelta. Le partizioni interne, le contropareti e i controsoffitti degli appartamenti sono stati isolati con il pannello 211 compresso, mentre per i pavimenti è stato scelto il prodotto Floorrock TE, soluzione ottimizzata per consentire lo smorzamento dei rumori impattivi. Il pannello è inoltre particolarmente adatto per applicazioni, come questa, in cui si desideri coniugare proprietà acustiche e meccaniche. Per quanto riguarda l'involucro esterno degli edifici, in facciata è stato applicato il sistema a cappotto REDArt, utilizzando il pannello in lana di roccia a doppia densità Frontrock Max Plus. Le ottime performance isolanti della lana di roccia, che costituisce il cuore del sistema a cappotto Rockwool REDArt, si affiancano ad una notevole varietà di soluzioni estetiche, grazie all’ampia proposta di finiture, tra le quali il progettista ha potuto scegliere quella più adatta. La coibentazione della copertura è stata infine realizzata utilizzando il prodotto Durock Energy Plus, particolarmente indicato nel caso di tetti in legno e ventilati dove apporta un significativo incremento delle prestazioni acustiche e del comfort invernale ed estivo.
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