Hub aeroportuale di Milano Malpensa - (Varese)

L'hub aeroportuale di Milano Malpensa completa il piano di espansione e rifà il look ad alcune delle sue strutture, curandone anche la risistemazione a verde. Grazie al contributo delle soluzioni Laterlite.
Era il 2011 quando il Consorzio Malpensa Construction, costituito da Sea Aeroporti di Milano Linate e Malpensa e MM (Metropolitana Milanese), ha dato il via in veste di stazione appaltante alla realizzazione del Master Plan Aeroportuale elaborato da Sea Aeroporti di Milano Linate e Malpensa, progetto che prevede il completamento delle strutture attualmente esistenti all'interno dell'hub varesino e la realizzazione di una serie di ampliamenti. L'obiettivo dell'intervento è stato quello di utilizzare per il servizio del traffico passeggeri anche l’area disponibile tra le due piste esistenti, prevedendo in tale zona i più significativi ampliamenti futuri in termini di volumi di aerostazione e di capacità dei piazzali di sosta aeromobili, senza peraltro escludere estensioni dei due terminal esistenti al fine di migliorare il livello di servizio e garantire la necessaria flessibilità operativa.
Nella configurazione finale, il Terminal 1 verrà completato secondo il progetto originario in corso di esecuzione (comprendente la parte denominata 3°/3°), ampliato verso sud con l’aggiunta di un nuovo corpo di fabbrica e integrato a nord da un nuovo satellite (collegato mediante tunnel sotterraneo all’edificio principale) che consentirà di incrementare le postazioni di imbarco/sbarco dotate di bridge; tali opere permetteranno di incrementare la qualità del servizio offerto all'utenza, migliorare le condizioni operative grazie ad una maggiore flessibilità di utilizzo delle aree e sviluppare l'offerta dei servizi a disposizione del pubblico.
Nel quadro di tali importanti opere Laterlite ha agito in veste di fornitore nei confronti delle imprese affidatarie dei lavori, la Codelfa S.p.a. di Tortona (Al), poi confluita in corso di fornitura nella Itinera S.p.a. di Tortona, e la Archiverde di Jerago Con Orago (VA), incaricata delle risistemazioni a verde, intervenendo in cantiere con due prodotti di elevata affidabilità come il premiscelato in sacco Lecamix Forte Professional e il substrato colturale leggero Leca Green.

La realizzazione dei
massetti di sottofondo destinati a ricevere le pavimentazioni in granito posate a colla delle aree Satellite C (corrispondenti al 3°/3°) e Satellite B (oggetto di un importante intervento di restyling complessivo) del Terminal 1 ha visto protagonista Lecamix Forte Professional, il premiscelato in sacco a base di argilla espansa Lecapiù, leganti specifici e additivi per la realizzazione di massetti alleggeriti e massetti isolanti a ritiro e asciugatura controllati, adatti a ricevere qualsiasi tipologia di rivestimento. Lecamix Forte Professional ha una massa volumica di circa 1.150 kg/m3, circa il 40% più leggero di un massetto tradizionale. Il basso coefficiente di conducibilità termica certificato (λ =0,258 W/mK, circa un quarto rispetto a una ordinaria miscela sabbia e cemento), contribuisce inoltre al raggiungimento di apprezzabili valori di isolamento termico. Lecamix Forte Professional si caratterizza per una elevata resistenza a compressione (150 Kg/cm2), è un prodotto incombustibile (Euroclasse A1), pompabile con le tradizionali attrezzature di cantiere, ed è certificato da ANAB-ICEA per applicazioni nella bioarchitettura.

Sono stati utilizzati oltre 6.000 m3 di Lecamix Forte Professional, stesi nelle varie zone di intervento in uno spessore medio di 8-10 cm a formare un massetto su cui è stata successivamente incollata una pavimentazione in granito da 2 cm di spessore. Numerose, in particolare, le motivazioni che hanno indotto i progettisti a selezionare questa soluzione. Fra queste, in primo luogo, la necessità di ridurre il sovraccarico permanente su una struttura che, per la propria particolare conformazione architettonica, richiede un'attenzione particolare alla distribuzione dei carichi sui solai ed è destinata con ogni probabilità a successive modifiche del layout degli ambienti con conseguenti modifiche dei carichi gravanti sulle singole zone, considerazione che ha indotto a adottare criteri progettuali più conservativi. A questo proposito, l'esigenza di ridurre il peso del sistema sottofondo avrebbe potuto essere soddisfatta sia con soluzioni pluristrato (di cui uno alleggerito, di spessore maggiore, e uno sovrastante, tradizionale, di spessore più contenuto), o tramite una soluzione monostrato come Lecamix Forte Professional, particolarmente indicata nelle situazioni in cui gli spessori a disposizione tra il solaio rustico e la pavimentazione oscillano fra i 10 e i 13 cm (7 - 10 cm esclusa la pavimentazione). La scelta è caduta su quest'ultima opzione, massetto monostrato, grazie ai vantaggi del ridotto ritiro, leggerezza e resistenza di Lecamix Forte Professional, fondamentali per assicurare le caratteristiche prestazionali richieste dalla Committenza. Sotto il profilo prestazionale, infatti, la soluzione adottata avrebbe dovuto garantire un'elevata resistenza a compressione sia nella lunga fase di cantiere che a struttura in esercizio, oltre a un'elevata stabilità dimensionale nel breve e nel lungo periodo con assenza di fenomeni quali fessurazioni da ritiro, tipici in ambienti open-space di grande superficie e che tendono ad amplificarsi nel tempo, compromettendo la durabilità e fruibilità delle pavimentazioni.
A tali considerazioni si sono poi affiancate valutazioni relative alla logistica del cantiere, che richiedevano una soluzione sufficientemente versatile da coniugare una corretta gestione delle fasi di realizzazione dei sottofondi (lavorazione di notevole entità dimensionale in questo specifico intervento) e il mantenimento di un adeguato flusso dei viaggiatori pur a fronte degli inevitabili continui cambiamenti delle zone interessate dai lavori. In questa ottica, la possibilità di utilizzare un prodotto confezionato in sacchi come Lecamix Forte Professional ha permesso la massima versatilità nella predisposizione delle aree provvisorie di cantiere, cosa che sarebbe risultata di fatto impossibile utilizzando tecnologie che comportano la distribuzione degli impasti con impianti statici a silo; il Sistema Laterlite, inoltre, comportando distanze di pompaggio del prodotto dalla stazione di confezionamento al luogo di posa più contenute, ha garantito il mantenimento di una qualità ottimale del prodotto finito in opera evitando ogni possibile decadimento prestazionale.

Per la risistemazione a verde pensile di alcune aree nell'ambito del progetto Malpensa sono stati invece utilizzati circa 100 m3 di LecaGreen, substrato colturale leggere per giardini pensili, costituito da speciale miscela di argilla espansa AgriLeca frantumata, aggregati minerali e componenti di natura organica accuratamente selezionati caratterizzata da elevata leggerezza, ottima porosità, buona capacità di accumulo e ritenzione idrica, ottima capacità drenante, resistenza e stabilità strutturale nel tempo. Conforme ai requisiti della norma UNI 11235 (“Istruzioni per la progettazione, l’esecuzione e la manutenzione di coperture a verde”), il prodotto costituisce un supporto ideale in grado di sostenere lo sviluppo della vegetazione e assicurarne il giusto nutrimento. Disponibile in due tipologie, LecaGreen si differenzia nelle versioni per giardini pensili estensivi o intensivi e costituisce il supporto ideale per lo sviluppo della vegetazione, assicurandone il giusto nutrimento.
Le risistemazioni a verde sono state progettate in modo da armonizzarsi ai giardini pensili estensivi della parte preesistente, realizzandone altri di tipo analogo. Per i lavori la Archiverde ha adottato una stratigrafia che ha previsto la preventiva posa di un elemento drenante costituito da pannelli bugnati in plastica, sul quale è stato posato uno strato di separazione in tessuto non tessuto e a seguire il substrato colturale; su quest'ultimo sono state poi messe a dimora le piante di Sedum, una specie molto resistente a qualsiasi temperatura e che necessita di pochissima irrigazione a tutto vantaggio delle esigenze di manutenzione, ridotte al minimo. La posa di LecaGreen è avvenuta mediante pompaggio da cisterna, scelta dettata dalla particolare logistica del cantiere che, ormai in via di completamento e perciò privo delle attrezzature di sollevamento utilizzate per le opere edili, ha reso tale opzione quella funzionalmente più efficace e, non ultimo, più rapida. Il risultato finale sono zone a verde efficienti e affidabili dal punto di vista funzionale e ben integrate dal punto di vista estetico, contribuendo così al nuovo look dello scalo aeroportuale milanese.
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