Giardini di piazza Staglieno, Levanto

Il pavimento, disegnato con CottoBloc e pietra, ha creato un labirinto, come tema decorativo, semplice tema simbolico ornamentale di piacevole impatto.
Descrizione dell'intervento
Il progetto firmato dall’Architetto Maurizio Varsi, propone un importante risistemazione dei giardini di piazza Staglieno a Levanto, in provincia di La Spezia. L’intervento punta alla riqualificazione dell’area sotto il profilo della fruibilità sociale da parte delle diverse fasce di età, in particolare bambini ed anziani.
I giardini pubblici erano stati realizzati alla fine dell’800 su quella che anticamente era la Piazza della Marina del Borgo. Il progetto di allora era alquanto sommario, caratterizzato dall’improvvisazione, sia nell’ideazione strutturale complessiva che nella scelta delle piante ornamentali. Nel corso di tutto il ‘900 gli interventi di risistemazione non ne hanno mutato sostanzialmente la struttura, tranne che per la costruzione, alla fine degli anni ’50, della rotonda, palchetto destinato ad ospitare i concerti.
Analizzando il progetto si nota che tutta l’area assume una nuova fisionomia con i percorsi ortogonali in mattoni rossi che la attraversano nelle direzioni est-ovest (cioè da Piazza della Loggia a Corso Italia) e nord-sud (da Via Dante verso Piazza Colombo e il mare). Sul lato orientale della piazza sono stati realizzati tre spazi contigui dedicati ai bambini.
Il primo si presenta come un labirinto naturale realizzato con siepi di lauro, il secondo è destinato a bambini da due a otto anni con giochi attrezzati mentre il terzo è dedicato ai ragazzi fino ai dodici anni per giochi come pallavolo e pallacanestro. Per gli anziani invece sono state realizzate altre due piazzette con seduta semicircolare, ideate per favorire gli incontri e la socializzazione tra le persone.
Al centro è stato previsto uno spazio circolare, sul cui pavimento é disegnato con CottoBloc e pietra, un labirinto, come tema decorativo, semplice tema simbolico ornamentale di piacevole impatto. Questo spazio, contornato da tre gradinate in marmo, è destinato ad ospitare balli, concerti e piccoli spettacoli. La piazza con un elegante restauro è stata liberata dalle automobili e riconsegnata a cittadini e turisti. Sono soprattutto i bambini più piccoli che l'hanno riconquistata come palestra dei loro giochi. La vivibilità di Levanto è ancora accresciuta dal percorso pedonale di Via Guani, che sbocca nell'ombrosa piazza Staglieno, gradevole riparo al sole cocente della spiaggia.

Gli obiettivi del progetto
In questo intervento il progettista ha cercato di mettere insieme le esigenze dei cittadini con progetti e realizzazioni consapevoli dal punto di vista ambientale. La proposta dello spazio pubblico come luogo di incontro e di sviluppo civile è legata anche al potenziamento della vivibilità ambientale che richiede approcci innovativi alla progettazione urbana con capacità di ridefinire il complesso sistema delle esigenze e requisiti fruitivo-ambientali, anche in relazione al processo di peggioramento complessivo dei microclimi urbani in atto che pesa su tutti i cittadini e in particolare sulla cosiddetta utenza debole come bambini ed anziani.
L’obiettivo del progetto era realizzare quindi un comfort sensoriale complessivo, che sappiamo bene dipende dalle scelte di progetto in termini di materiali e di tecniche di costruzione dello spazio pubblico. Da qui la scelta del progettista di privilegiare il verde e una pavimentazione biocompatibile. La pavimentazione è stata realizzata in mattoni bisellati CottoBloc, realizzati in argilla naturale al 100%.
La scelta dell’utilizzo del Cottobloc è stata spinta proprio dalla necessità di soddisfare l’esigenza di un costruire sostenibile. Cottobloc ha infatti ottenuto quest’anno la certificazione ANAB, l'Associazione Nazionale Architettura Bioecologica. Il marchio di qualità ANAB è un segnale chiaro per chi sceglie di progettare, costruire o vivere nel rispetto dell’ambiente e della natura. Esso infatti è una forma di garanzia della qualità bioecologica di un prodotto, e certifica che quel prodotto possiede tutti i requisiti di compatibilità ambientale, di non nocività e di funzionalità definiti nei disciplinari di riferimento.

Posa in opera
Per la posa con Cottobloc le possibilità sono due: la posa a giunto flessibile su ghiaia come autobloccante oppure la posa a giunto rigido in quanto le caratteristiche fisiche e dimensionali e tecniche certificate secondo la normativa “Uni En 1334: Elementi per pavimentazione di laterizio. Requisiti e metodi di prova”, permettono entrambi i tipi di posa.
Cottobloc grazie ai suoi lati smussati è perfetto per la posa a secco, che è quanto di meno invasivo si possa avere per l’ambiente, favorendo l’equilibrio idrico del terreno e assicurando il drenaggio spesso richiesto dalle leggi regionali per pavimentazioni esterne.
I mattoni vengono sistemati sopra un letto di sabbia e/o ghiaietta (variabile da 30 a 50 mm) poggiante sopra una base compattata, una sottobase (se necessaria), e un sottofondo compattato. L’uso del geotessile è consigliato per evitare che la sabbia migri negli strati inferiori. Nei sistemi di pavimentazione un drenaggio adeguato costituisce un punto estremamente importante per il successo e la durabilità del lavoro. Il miglior modo per ottenere il drenaggio della pavimentazione è inclinare la superficie affinché essa funga il più possibile da superficie di scolo. Si suggerisce una pendenza di 1 o 2 cm ogni metro di pavimento.
Per l’istallazione dei mattoni, si deve procedere prendendo i pezzi da più pacchi contemporaneamente per compensare le naturali stonalizzazioni tra i vari pezzi e distesi secondo lo schema di montaggio desiderato con una fuga media di 2-3 mm. Per mantenere l’allineamento della trama durante la posa si ricorre generalmente a fili. È consigliabile anche l’uso di un’area di prova per determinare la posizione dei mattoni e minimizzare i tagli richiesti. In alcune applicazioni pedonali, la sabbia può essere direttamente “spazzata” nelle fughe. Comunque, in tutte le applicazioni veicolari, i mattoni devono essere vibrati usando l’apposita attrezzatura vibrante-compattatrice.
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