Testo unico dell’edilizia

Le NTC 2008 richiedono la progettazione e il collaudo degli interventi di consolidamentoIntervento del prof. Marco Favaretti professore associato di geotecnica Università degli Studi di Padova
Il Decreto del Ministero delle Infrastrutture 14.01.2008  “Norme tecniche per le costruzioni” presenta numerose novità anche nel campo della progettazione geotecnica (Capitolo 6). Particolarmente interessante è quanto previsto dal Decreto al punto 6.10 “Consolidamento geotecnico di opere esistenti” dove viene ampliato in modo assai incisivo quanto era in precedenza previsto al punto M del D.M. 11.03.88, stabilendo tra l’altro quanto segue: …

6.10.1 CRITERI GENERALI DI PROGETTO
Il progetto degli interventi di consolidamento deve derivare dalla individuazione delle cause che hanno prodotto il comportamento anomalo dell’opera. Tali cause possono riguardare singolarmente o congiuntamente la sovrastruttura, le strutture di fondazione, il terreno di fondazione. …. Il progetto del consolidamento geotecnico deve essere sviluppato unitariamente con quello strutturale, ovvero gli interventi che si reputano necessari per migliorare il terreno o per rinforzare le fondazioni devono essere concepiti congiuntamente al risanamento della struttura in elevazione. …

6.10.3 TIPI DI CONSOLIDAMENTO GEOTECNICO
I principali metodi per il consolidamento di una struttura esistente fanno in generale capo a uno o più dei seguenti criteri:
• miglioramento e rinforzo dei terreni di fondazione;
• miglioramento e rinforzo dei materiali costituenti la fondazione;
• ampliamento della base;
• trasferimento del carico a strati più profondi;
• …. Le funzioni dell’intervento di consolidamento devono essere chiaramente identificate e definite in progetto.  

6.10.4 CONTROLLI E MONITORAGGIO
Il controllo dell’efficacia del consolidamento geotecnico è obbligatorio quando agli interventi consegue una ridistribuzione delle sollecitazioni al contatto terreno-manufatto. I controlli assumono diversa ampiezza e si eseguono con strumentazioni e modalità diverse in relazione all’importanza dell’opera, al tipo di difetto del manufatto e ai possibili danni per le persone e le cose. Il monitoraggio degli interventi di consolidamento deve essere previsto in progetto e descritto in dettaglio, indicando le grandezze da misurare, gli strumenti impiegati e la cadenza temporale delle misure nel caso di ricorso al metodo osservazionale. Gli esiti delle misure e dei controlli possono costituire elemento di collaudo dei singoli interventi. Sembra evidente la preoccupazione del legislatore di imporre al progettista geotecnico non solo di concepire un intervento di consolidamento sui terreni di fondazione e/o sulle opere di fondazione, ma di calcolarlo e di controllarne l’esito finale. In altre parole l’intervento va pensato, progettato, calcolato e collaudato confrontando i dati di progetto con quelli effettivamente derivati dalle prove di collaudo. Non è una cosa da poco quella che il decreto richiede al progettista e all’impresa. Molti di noi hanno avuto a che fare con il consolidamento geotecnico di un edificio. Questa tipologia di interventi viene spesso progettata in modo approssimativo, con studi preliminari ridotti, con dati di progetto poco rappresentativi e con verifiche finali inattendibili. Solo il tempo trascorso dalla fine dei lavori di consolidamento determina in modo definitivo il buono o l’insufficiente esito dell’intervento. Mutando tale impostazione sia i progettisti, sia le imprese del settore dovranno adeguare i loro comportamenti; dovranno in altri termini quantificare a priori il volume di terreno interessato dall’intervento, le quantità di materiale impiegato nel consolidamento, le caratteristiche meccaniche che si intendono migliorare, l’incremento di tali caratteristiche per effetto del consolidamento. Questo nuovo approccio richiede che la filiera composta da progettista, impresa e collaudatore incrementi decisamente la qualità delle rispettive prestazioni. Progettisti e collaudatori dovranno così innalzare il livello delle proprie conoscenze teoriche e applicative, avvicinandosi anche a metodi di calcolo che riescano a rappresentare i complessi processi che un intervento di consolidamento produce. Le imprese meno dotate di tecnologie e personale tecnico specializzato dovranno adeguarsi agli standards che la legge richiede. Si afferma spesso che i momenti di crisi lavorativa vanno superati investendo in formazione. Mi pare proprio che questo sia il momento adatto per procedere in tal senso. “Progettisti e collaudatori dovranno così innalzare il livello delle proprie conoscenze teoriche e applicative, avvicinandosi anche a metodi di calcolo che riescano a rappresentare i complessi processi che un intervento di consolidamento produce.”

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