Riqualificazione e messa in sicurezza di edifici residenziali in contesti storici

L’introduzione del sismabonus ha consentito a molti professionisti ed imprese di inserire all’interno degli interventi di recupero di edifici esistenti, soprattutto in ambito storico, nuove tecnologie per il rinforzo strutturale, da pochi conosciute fino ad un decennio fa.
Tali soluzioni risultano poco invasive, composte da materiali innovativi ad elevata prestazione che consentono di limitare enormemente gli spessori d’intervento, e risultano molto adatte per gli interventi sugli edifici in muratura. Le tecnologie consistono nell’accoppiamento di malte strutturali a delle reti di rinforzo in fibra di vetro, basalto, acciaio o carbonio a seconda dei casi, a formare degli intonaci armati aventi spessore fino a 15 mm. Tali sistemi sono chiamati FRCM (Fiber Reinforced Cementitious Matrix) e sono contemplati dalle Norme Tecniche per le Costruzioni DM 17 Gennaio 2018.  Questi materiali sono qualificati sulla base di una specifica “Linea Guida per l’identificazione, la qualificazione ed il controllo di accettazione…”, introdotta con Decreto del Presidente del CSLP n. 1
del 08/01/2019 e poi aggiornata nel Febbraio 2022. Per quanto concerne la progettazione si fa riferimento al documento CNR-DT 215/2018. I sistemi FRCM vengono adottati per resistere a tensioni di trazione. Esercitano la loro funzione strutturale per aderenza alla muratura sottostante e vengono qualificati anche attraverso delle prove di laboratorio in cui si misura la forza di taglio che provoca il distacco dal supporto standard (tufo, laterizio e pietrame). Le prove consentono di determinare, rapportando il valore ottenuto all’area del rinforzo, la tensione limite convenzionale, parametro da tenere in considerazione durante la progettazione.
Nel centro storico di Vicenza è stato recentemente eseguito un rinforzo con tali sistemi su un piccolo palazzetto di circa 150 anni di età, in muratura portante, disposto ad angolo all’interno di un aggregato urbano e composto da 3 piani fuori terra. L’obiettivo era quello di consolidare localmente le pareti perimetrali, con un intervento veloce, agendo dall’esterno, senza recare disagi agli inquilini del condominio ed ai negozianti al pian terreno. La muratura esistente era costituita da mattoni pieni, intonacata con malta a base cementizia. Il paramento murario è stato portato a vista dopo la rimozione dell’intonaco esistente e la pulizia dei residui con acqua in pressione.
I sistemi FRCM ben si adattano ad incrementare la resistenza sia a pressoflessione che a taglio di maschi murari e delle fasce di piano. Si è optato per un intervento diffuso in facciata mediante rete bidirezionale in fibra di basalto B-NET 450 BA avente grammatura pari a 450 g/m2 annegata in una malta a base calce idraulica LIMECRETE di classe M15 secondo la norma EN 998-2.  
La rete è stata ancorata al supporto per mezzo di connettori a fiocco in fibra di vetro alcali resistente GFIX di diametro 10 mm, impregnati, inseriti e fissati alla muratura, previo perforo, con apposita resina epossidica RESIN 75. E’ stato realizzato poi un “telaio” superficiale in parete con fasce verticali ed orizzontali in corrispondenza della quota dei solai, con tessuti STEEL NET G 135 in acciaio galvanizzato UHTSS ad altissima resistenza, da 1350 g/m2, annegati sempre nella medesima matrice inorganica LIMECRETE.

L’estensione del rinforzo all’intera facciata si è reso opportuno per meglio distribuire gli stati tensionali in parete e per migliorare la connessione tra i maschi murari ed i solai. A tal riguardo è stato inoltre predisposto l’ammorsamento reciproco tra gli elementi strutturali mediante barre elicoidali in acciaio inox tipo STEEL ANCHORFIX di diametro 10 mm.
Il lavoro è durato poco più di tre mesi, con disagi limitati per i condomini e per l’utenza pubblica.
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