Restauro delle coperture di Corte Ca’ Lando a Padova
Corte Ca’ Lando è un piccolo gioiello architettonico risalente al 1500, incastonato nel cuore di Padova.
Il complesso originario, giunto fino a noi quasi immutato nell’architettura e nella funzione, è stato costruito nel 1533-34 per volere di Marco Lando, come suggestivo esempio di edilizia proto-popolare e proposta di comunità ideale. Infatti il complesso composto dalle dodici abitazioni a schiera, ciascuna dotata del proprio orto sul retro, e dalla cappella ad uso degli abitanti, nacque per accogliere famiglie povere e numerose. Nel corso del tempo, dopo l’estinzione del ramo della famiglia Lando-Correr che ne ha curato la gestione fino al 1875, la proprietà è passata prima all’Opera Pia, poi alla congregazione di Carità, all’Ente Comunale di Assistenza e infine, nel 1983 al Comune di Padova, che si è impegnato a mantenere il fine dell’istituzione.
Il restauro delle coperture
Le coperture dei due blocchi residenziali presentano una struttura a doppia falda costituita da travi portanti in legno massiccio parallele al colmo e struttura secondaria in moraletti di legno massiccio, con tavolato di tavelle in laterizio e massetto in malta di calce idraulica. Dall’analisi dello stato di fatto è stato ravvisato il buono stato di conservazione delle strutture lignee, interessate da precedenti interventi di recupero e consolidamento statico non troppo lontani nel tempo, che non rende necessarie ulteriori opere di manutenzione o sostituzione delle stesse. A presentare un cattivo stato di conservazione è invece l’isolamento presente in copertura: i pannelli pre-formati in polistirene a sostegno dei coppi presentano un notevole deterioramento e in più punti imbibiti d’acqua, rendendo inefficace il potere coibente. I coppi in cotto invece sono per lo più in discreto stato, perciò, una volta rimossi, vengono selezionati e per la gran parte puliti e accantonati per il successivo riutilizzo.
La nuova stratigrafia di copertura
L’intervento di restauro del pacchetto di copertura ha previsto, dunque, la rimozione dei vecchi pannelli isolanti preformati e la pulizia delle ampie superfici delle falde su cui è stato posato il telo barriera al vapore e posizionato il nuovo sistema termoisolante ventilato ISOTEC di Brianza Plastica, di spessore 80 mm. Il sistema di isolamento è costituito da un pannello in poliuretano espanso ad alte prestazioni, rivestito con una lamina di alluminio goffrato che lo rende impermeabile, proteggendo l’isolante e le strutture sottostanti da eventuali infiltrazioni di acqua meteorica. La continuità dell’isolamento, assicurata dalla geometria dei pannelli, elimina il rischio di formazione dei ponti termici. Il pannello ISOTEC, inoltre, è dotato di un correntino metallico con asole che svolge una doppia funzione: da un lato costituisce l’elemento portante ideale per qualsiasi tipo di manto di copertura e dall’altro distanzia il manto di copertura dall’isolante, creando una camera d’aria per la ventilazione naturale sottotegola.
Dunque, sui profili metallici che si trovano posizionati ad adeguato passo, si appoggiano i nuovi coppi di ca-nale, con dente antiscivolamento, senza necessità di utilizzare schiume o malte, e sormontati dai vecchi coppi recuperati, selezionati e ripuliti. All’apice della falda è stato poi posato un adeguato morale ligneo di testa, fissato alla muratura con le apposite staffe, su cui vengono disposti gli accessori funzionali alla crea-zione del colmo ventilato. Invece, in corrispondenza della gronda vengono installati i profili pettine para-passeri in corrispondenza del primo profilo aerato, per evitare l’intrusione di corpi estranei all’interno della lama d’aria. Grande attenzione è stata dedicata alle zone di collegamento delle falde con abbaini e corpi emergenti, avendo cura di sigillare i punti di giunzione con schiuma e nastro butilico. Infine sono state posate e raccordate le nuove lattonerie, grondaie, scossaline e compluvi in rame. La nuova stratigrafia garantisce la perfetta impermeabilizzazione e coibentazione termica della copertura, rispondente ai limiti di legge vigenti e offre un ottimale comfort abitativo dei locali sottostanti, sia in inverno che in estate. La ventilazione naturale, infatti, coadiuva l’azione dell’isolamento, disperdendo velocemente, nella stagione estiva, il calore dovuto all’irraggiamento diretto sui coppi. Nella stagione invernale, invece, la circolazione d’aria sottotegola, consente di asciugare l’umidità e l’eventuale condensa, lasciando i coppi sempre asciutti a tutela della loro durabilità nel tempo.
Il restauro delle coperture
Le coperture dei due blocchi residenziali presentano una struttura a doppia falda costituita da travi portanti in legno massiccio parallele al colmo e struttura secondaria in moraletti di legno massiccio, con tavolato di tavelle in laterizio e massetto in malta di calce idraulica. Dall’analisi dello stato di fatto è stato ravvisato il buono stato di conservazione delle strutture lignee, interessate da precedenti interventi di recupero e consolidamento statico non troppo lontani nel tempo, che non rende necessarie ulteriori opere di manutenzione o sostituzione delle stesse. A presentare un cattivo stato di conservazione è invece l’isolamento presente in copertura: i pannelli pre-formati in polistirene a sostegno dei coppi presentano un notevole deterioramento e in più punti imbibiti d’acqua, rendendo inefficace il potere coibente. I coppi in cotto invece sono per lo più in discreto stato, perciò, una volta rimossi, vengono selezionati e per la gran parte puliti e accantonati per il successivo riutilizzo.
La nuova stratigrafia di copertura
L’intervento di restauro del pacchetto di copertura ha previsto, dunque, la rimozione dei vecchi pannelli isolanti preformati e la pulizia delle ampie superfici delle falde su cui è stato posato il telo barriera al vapore e posizionato il nuovo sistema termoisolante ventilato ISOTEC di Brianza Plastica, di spessore 80 mm. Il sistema di isolamento è costituito da un pannello in poliuretano espanso ad alte prestazioni, rivestito con una lamina di alluminio goffrato che lo rende impermeabile, proteggendo l’isolante e le strutture sottostanti da eventuali infiltrazioni di acqua meteorica. La continuità dell’isolamento, assicurata dalla geometria dei pannelli, elimina il rischio di formazione dei ponti termici. Il pannello ISOTEC, inoltre, è dotato di un correntino metallico con asole che svolge una doppia funzione: da un lato costituisce l’elemento portante ideale per qualsiasi tipo di manto di copertura e dall’altro distanzia il manto di copertura dall’isolante, creando una camera d’aria per la ventilazione naturale sottotegola.
Dunque, sui profili metallici che si trovano posizionati ad adeguato passo, si appoggiano i nuovi coppi di ca-nale, con dente antiscivolamento, senza necessità di utilizzare schiume o malte, e sormontati dai vecchi coppi recuperati, selezionati e ripuliti. All’apice della falda è stato poi posato un adeguato morale ligneo di testa, fissato alla muratura con le apposite staffe, su cui vengono disposti gli accessori funzionali alla crea-zione del colmo ventilato. Invece, in corrispondenza della gronda vengono installati i profili pettine para-passeri in corrispondenza del primo profilo aerato, per evitare l’intrusione di corpi estranei all’interno della lama d’aria. Grande attenzione è stata dedicata alle zone di collegamento delle falde con abbaini e corpi emergenti, avendo cura di sigillare i punti di giunzione con schiuma e nastro butilico. Infine sono state posate e raccordate le nuove lattonerie, grondaie, scossaline e compluvi in rame. La nuova stratigrafia garantisce la perfetta impermeabilizzazione e coibentazione termica della copertura, rispondente ai limiti di legge vigenti e offre un ottimale comfort abitativo dei locali sottostanti, sia in inverno che in estate. La ventilazione naturale, infatti, coadiuva l’azione dell’isolamento, disperdendo velocemente, nella stagione estiva, il calore dovuto all’irraggiamento diretto sui coppi. Nella stagione invernale, invece, la circolazione d’aria sottotegola, consente di asciugare l’umidità e l’eventuale condensa, lasciando i coppi sempre asciutti a tutela della loro durabilità nel tempo.