Così leggero, così isolante

Semplice e facile da realizzare. Rapido ed economico. E’ l’isolamento realizzato nelle intercapedini delle murature perimetrali ottenuto con la tecnica dell’insufflaggio. I materiali, e le fasi di posa in opera.
Uno studio di mercato recentemente pubblicato contiene un dato che da solo potrebbe servire a risollevare le sorti del comparto edilizio. Questo naturalmente a patto di mettere in atto una serie di meccanismi virtuosi. Ora, tralasciando i ragionamenti sullo stato di salute attuale del settore e sulle dinamiche in atto, il documento rivela mette sul tavolo un numero che tutti sottovalutano. Cosa si risparmierebbe se facessimo passare tutti gli edifici esistenti dalle classi energetiche più svantaggiate alla classe C? Oltre 100 miliardi all’anno, anzi per la precisione 118.
L’operazione, ottenibile secondo lo studio praticamente a costo zero, sarebbe capace di innescare non solo un risparmio economico diretto con un aumento del comfort delle abitazioni ma anche di creare occupazione. Come? Aggiornando gli impianti termici, sostituendo i serramenti, migliorando l’efficienza energetica delle costruzioni. E proprio su quest’ultimo aspetto concentriamo l’attenzione nell’articolo affrontando il tema dei sistemi di isolamento termico e acustico degli edifici esistenti
Come è noto esistono diversi sistemi per isolare le pareti esterne di un edificio a seconda della posizione del materiale isolante rispetto alla struttura:
• isolamento dall’esterno
• isolamento in intercapedine
• isolamento dall’interno
Nell’articolo prendiamo in esame in particolare l’isolamento in intercapedine. Questa tecnica chiamata anche insufflaggio prevede l’inserimento dell’isolante all’interno della cortina edilizia. E’ una tecnica indicata soprattutto per isolare le murature cosiddette a “cassa vuota” consistenti in due pareti parallele dove è presente appunto un vuoto. Sono le tipiche costruzioni con struttura a telaio, costruite con solai e pilastri in calcestruzzo e tamponamenti in laterizio. In pratica quasi tutti gli edifici plurifamiliari e unifamiliari del secondo dopoguerra, da quelli della ricostruzione fino a quelli degli anni ’80 quando, le varie crisi petrolifere ci hanno obbligato a ripensare i metodi di costruzione prevedendo all’inizio timidi strati di isolante. Con la tecnica dell’insufflaggio si isolano tutte quelle parti dell’edificio che a causa della loro conformazione, sarebbero irraggiungibili.
È possibile eseguire insufflaggi di diversi materiali isolanti termo-acustici a secco come:
• fibra di cellulosa in fiocchi
• sughero granulare
• vermiculite granulare
• polistirene espanso in perle
• perlite
• lana di roccia
• lana di vetro
Il sistema di posa è semplice e avviene con l’inserimento mediante una macchina del materiale isolante nelle pareti attraverso dei fori praticati precedentemente nelle pareti perimetrali.
Se in passato questa tecnica era discussa in quanto non si aveva la possibilità di verificare facilmente la distribuzione omogenea del materiale isolante insufflato nell’intercapedine, oggi le tecnologie per conoscere cosa avviene oltre il muro hanno permesso di superare tra l’altro a prezzi relativamente modesti questo problema. E’ consigliabile infatti eseguire preventivamente una video ispezione dell’intercapedine tramite endoscopio e microcamera per controllare eventuali impedimenti e garantire l’uniformità dell’applicazione. Questo permette di verificare la presenza di eventuali tubazioni idrauliche ed elettriche, oppure possibili ostruzioni nei muri. Inoltre con un apparecchio termografico è possibile rilevare la situazione esistente e avere un quadro delle dispersioni termiche attraverso le pareti.
Una volta verificata la fattibilità dell’intervento si procede alla tracciatura dei punti per eseguire il carotaggio o la foratura dei muri perimetrali. La distanza dei fori varia in base alla struttura della muratura, alle dimensioni dell’intercapedine stessa e al tipo di isolante da insufflare. In genere varia tra 1 metro e un metro e mezzo, mentre la distanza dal soffitto è intorno ai 5 centimetri. I fori vengono eseguiti con apparecchiature che provvedono in modo simultaneo all’aspirazione delle relative macerie.
L’operazione è semplice e poco invasiva, può essere realizzata con fori praticati all’interno degli ambienti, oppure all’esterno dell’abitazione. La scelta su quale superficie intervenire dipende evidentemente dal tipo di rivestimento di facciata e dalla possibilità di accesso all’interno delle singole unità abitative. Una volta praticati i fori prima di procedere all’inserimento del materiale isolante è consigliabile provvedere alla sigillatura di eventuali fori come ad esempio fra i cassonetti che ospitano le avvolgibili e l’intercapedine stessa.
Al termine dell’insufflaggio la superficie deve essere ripristinata con la relativa chiusura dei fori realizzati precedentemente.
L’apparecchiatura per l’inserimento del materiale isolante può essere portata al piano oppure può essere lasciata a terra in quanto le macchine attuali consentono di raggiungere altezze elevate oltre i 20 metri da terra. A lavoro terminato è possibile ripetere la termografia per controllare la riuscita dell’operazione, attraverso l’analisi dei risultati di dispersione del calore attraverso i muri.

In copertura

Da un punto di vista energetico l’insufflaggio può assicurare anche considerevoli risparmi economici, soprattutto se abbinato ad altri interventi, come l’isolamento del sottotetto o la sostituzione di vecchi infissi.
Nei sottotetti o sui solai accessibili non si utilizza la tecnica dell’insufflaggio.Il materiale isolante viene stesa uniformemente, come fosse un unico pannello.
L' insuflaggio viene invece adottato in presenza di sottotetti a nido d’ape e nelle coperture in legno costruite con doppio tavolato dove il materiale isolante viene inserito nell’intercapedine fra le tavole.
Questa tecnica consente di distribuire il materiale insufflato in modo omogeneo in ogni punto del tetto, garantendo la massima uniformità nell’applicazione, anche nei punti più bassi vicino al bordo perimetrale del tetto e proprio per questo i più sensibili ai ponti termici.
Per assicurare un buon isolamento la struttura deve permettere di raggiungere spessori consistenti attorno ai 20/30 centimetri.

Agevolazioni fiscali
Gli insufflaggi rientrano nelle tipologie di interventi per il miglioramento delle prestazioni energetiche ed in base alle caratteristiche del materiale impiegato e dell’intercapedine, sono oggetto di agevolazioni fiscali:
• ristrutturazioni edilizie (50%)
• risparmio energetico (65%)
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