Sede direzionale di Angelini S.p.A - Roma

Il progetto per la nuova sede direzionale del gruppo chimico- farmaceutico Angelini prevede una riqualificazione degli attuali uffici di via Amelia, tra la Tuscolana e la Casilina, attuata tramite la tecnologia strutturale NPS® New Performance System di Tecnostrutture.
Si è conclusa la prima fase realizzativa della nuova sede del gruppo chimico-farmaceutico Angelini. Un’area di oltre 12.000 mq a 2 km dal centro storico di Roma.  
“Si tratta di un intervento innovativo per quattro ragioni” – afferma l’ingegner Salin, responsabile progetto di Angelini Immobiliare – “la nuova sede è stata progettata con l’intento di contribuire a riqualificare l’area, puntando sulla qualità architettonica e sulla sicurezza strutturale, impiegando tecnologie innovative.” 
Ed è stata proprio la committenza a decidere volontariamente di isolare sismicamente l’edificio per garantire una elevatissima sicurezza degli uffici, incrementando così anche valore della costruzione. Al piano interrato adibito a parcheggi sono stati posati i pilastri Sismi PDTI® che isolano la sovrastruttura dalla fondazione. Questo prodotto brevettato è l’unico a garantire sicurezza sismica già in fase costruttiva grazie al dispositivo sismico fissato sul pilastro durante la produzione nelle fabbriche di Tecnostrutture, prima ancora di arrivare in cantiere. Sempre in fase produttiva si inserisce nei pilastri un’armatura in acciaio così da garantire in modo nativo la resistenza al fuoco 180’. Una volta posati, vengono riempiti di calcestruzzo, configurandosi così come pilastri misti acciaio-calcestruzzo. 
 Innovazione tecnologica e sicurezza sismica 
“Abbiamo impiegato pilastri Sismi PDTI® in acciaio con isolatore sismico elastomerico pre-installato in stabilimento ed una esigua percentuale di isolatori a scorrimento a superficie piana che garantiscono un alta deformabilità orizzontale” - riporta l’ingegner Gianluca Salin, responsabile progetto di Angelini Immobiliare S.p.a. “Funzionano disconnettendo la struttura portante dell’edificio dal suolo in modo da mitigare la trasmissione delle spinte orizzontali del terremoto dal suolo alla struttura.” 
La progettazione delle strutture è quindi eseguita in base all’innovativo concetto dell’isolamento sismico che ha consentito di ottenere l’aumento del periodo proprio di vibrare della struttura, allontanandola dalla zona dello spettro di risposta a maggiori accelerazioni. Si è passati infatti da un periodo fondamentale della stessa struttura priva di isolamento sismico pari a circa 0.7sec a cui corrisponde una accelerazione sismica allo SLV sulla struttura pari a circa 0.24g ad un periodo fondamentale della struttura isolata pari a circa 2.8sec a cui corrisponde una accelerazione sismica allo SLV sulla struttura isolata pari a circa 0.047g con una riduzione di accelerazione pari a circa cinque volte quella di partenza. Dotati di dispositivo sismico pre-installato in stabilimento, i pilastri brevettati Sismi PDTI® giungono in cantiere già in grado di assorbire le sollecitazioni sismiche a partire dalla fase di costruzione. Una volta posati vengono riempiti di calcestruzzo, configurandosi così come pilastri misti acciaio-calcestruzzo. Sono posizionati al piano interrato adibito a parcheggi ed isolano la sovrastruttura dalla fondazione. 

La tecnologia NPS® composta da travi e pilastri misti è impiegata in tutti gli edifici uffici del complesso. I quattro blocchi disposti a forma di ferro di cavallo, grazie alla propria regolarità, ben si prestano all’impiego di strutture miste semi-prefabbricate. La maglia è formata da pilastri Sismo PDTI® con isolatore sismico pre-installato e pilastri PDTI® in acciaio, successivamente riempiti di calcestruzzo, abbinati a travi con luci fino a 10 metri. Le tipologie sono travi NPS® BASIC con basamento in acciaio e travi NPS® CLS con base in calcestruzzo. Sovrasta gli spazi ufficio un edificio denominato “Ponte”. 
“Questa costruzione rappresenta una vera scommessa progettuale” - affermano i progettisti Fulvia Petri e Alessandro Pieretto di Tecnostrutture che hanno dimensionato gli elementi NPS® – “L’irregolarità della pianta è estrema: travi a sbalzo, luci fino a 15 metri, angoli ottusi o acuti, ma mai perpendicolari, nodi a più vie dove confluiscono 3 o addirittura 4 travi NPS®. Questa è la prova che NPS® riesce a tradurre in struttura ogni disegno architettonico, riconoscendo all’architetto massima libertà d’espressione.” Tutti gli elementi NPS® sono resistenti al fuoco R120’ e in alcuni casi arrivano a R180’. 

Come pianificare demolizione e ricostruzione senza interrompere le attività del personale? La committenza aveva richiesto un intervento che consentisse il proseguo delle attività del personale Angelini durante le fasi di cantiere. I numerosi edifici a perimetro dell’area rendevano difficoltosa la realizzazione di paratie di contenimento a contorno dell’edificio e la raccolta di dati sul sito. Sono state pertanto cruciali un’analitica pianificazione logistica e un’attenta selezione dei partner costruttivi che ha portato alla scelta di Astaldi S.p.A. e Tecnostrutture S.r.l. A seguito di uno studio dettagliato delle fasi di demolizione, si è deciso di eliminare i tempi di attesa dividendo in due aree di lavorazione il sito di cantiere. Ciascuna prevede una prima fase di demolizione e scavo e una successiva di costruzione. La demolizione parziale dell’edificio principale è avvenuta successivamente al taglio degli elementi strutturali per evitare la trasmissione sollecitazioni. Contestualmente si è tenuto un monitoraggio costante degli edifici limitrofi. 
“Abbiamo gestito l’impatto ambientale secondo le indicazioni del protocollo LEED, predisponendo dei sistemi di controllo delle polveri e dei sistemi lavaggio mezzi in uscita. La demolizione è avvenuta con decostruzione puntuale. I rifiuti a piede d’opera sono stati divisi e classificati ed abbiamo effettuato un controllo costante delle emissioni rumorose” riferisce l’architetto Armando Latini, direttore lavori. 
Complessità e benefici per utilizzatori, proprietà e collettività 
“Il cantiere presentava alcune complessità”- prosegue il direttore lavori, l’architetto Armando Latini – “un contesto fortemente antropizzato con presenza di edifici pluripiano su tutti i fronti che limitavano l’esecuzione delle indagini preliminari e generavano difficoltà per i ristretti spazi di cantierizzazione. Inoltre, andava tenuto in considerazione anche il forte senso di identità degli abitanti del quartiere e la conseguente riluttanza alla ricostruzione dell’edificio. A fronte di ciò si è deciso di realizzare una costruzione a basso impatto ambientale con azzeramento dello spreco di suolo, così da contribuire al rinnovamento dell’immagine urbana. 
L’impiego dei pilastri sismo-resistenti Sismi PDTI® garantiscono sicurezza strutturale in caso di sisma. L’impiego di materiali ecosostenibili e di tecnologie innovative contribuiscono al miglioramento dell'efficienza energetica con un risparmio in termini ci costi per l’utilizzatore finale. Una ricostruzione tecnologicamente innovativa ed eco-sostenibile che porta dei benefici agli utilizzazioni, alla proprietà, ma anche alla collettività.” La nuova sede Angelini vede diminuita la spesa per opere di manutenzione, soddisfa tutte le prescrizione delle NTC 2008, riduce la spesa energetica, offre spazi aziendali razionali ed ottimizzati e la possibilità unica di disporre di un edificio di nuova costruzione nel cuore della città, senza spreco di territorio. La collettività può beneficiare del rinnovamento dell’immagine del quartiere grazie all’aumento delle aree verdi. Ha un nuovo edificio a ridotte emissioni inquinanti, sicuro strutturalmente anche dal punto di vista sismico, grazie all’impiego degli innovativi pilastri Sismi PDTI®. 
Riqualificazione dell’area 
La nuova sede Angelini si trova nel quartiere appio tuscolano, a soli 2 km dal centro storico di Roma; è il quartiere più densamente popolato della città, con età media degli edifici superiore ai 40 anni ed un forte senso di identità percepito dagli abitanti del quartiere. L’idea progettuale è stata di creare un sistema unitario composto da edifici intervallati da giardini. Una sequenza verde volta a costituire affacci gradevoli e migliorare l’ambiante di lavoro. 
Si ripropone così l’integrazione delle abitazioni romane dell’inizio del secolo scorso, che si avvalevano di una grande integrazione con i cortili e gli spazi verdi. La parte centrale ingloba tutte le funzioni di supporto agli ambienti di lavoro: wellness, sala proiezione e sale formazione, bar e punto ristoro, area per esposizioni temporanee e altro ancora. 
Qualità architettonica 
L’edificio esistente risale al 1946. Ampliato nel 1961, ha avuto una ristrutturazione con sopraelevazione nel periodo 1979-82. E’ giunto il momento di modernizzare la costruzione. Il progetto dello studio Transit ed Enzo Pinci prevede una contrapposizione tra il volume centrale più articolato e i volumi perimetrali regolari, intervallati da ampi spazi verdi. Il progetto del 2012 pone attenzione agli aspetti bioclimatici, sfruttando per quanto possibile l’illuminazione naturale e minimizzando l’impatto ambientale dei materiali. 
Gli impianti sono progettati per il massimo contenimento energetico: uso razionale dell’energia e gestione ecologica dell’acqua. L’obiettivo è l’ottenimento della certificazione LEED Gold.
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