Residenze - Trieste

Una situazione di posa decisamente inusuale per le severe condizioni atmosferiche e le estreme sollecitazioni del vento in copertura. La soluzione, il fissaggio degli elementi di chiusura in laterizio con schiuma poliuretanica formulata specificamente per il montaggio dei laterizi.
La scelta di utilizzare, tra i vari sistemi di ancoraggio possibili per i coppi, la schiuma poliuretanica è stata dettata innanzitutto dalla necessità di garantirne la tenuta anche a fronte delle potenti raffiche di bora che caratterizzano la zona; inoltre la pendenza delle falde era nell’ordine del 37 - 38%, aspetto che imponeva l’adozione di un sistema sicuro che fosse inoltre in grado di resistere alle vibrazioni causate dal caotico traffico cittadino. Infine, una volta soddisfatti i requisiti prestazionali, la rapidità e quindi l’economicità di questa tecnica, hanno indirizzato l’impresa verso l’adozione di Sitol Schiumapur Coppi di Torggler Chimica. Il prodotto è presente sul mercato italiano dal 2005, ma la posa con schiuma poliuretanica tradizionale inizia a diffondersi fin dai primi anni ‘90; sono stati i conciatori di tetti meno tradizionalisti ad intuire che la schiuma poteva essere efficacemente impiegata per questa tipologia di lavori. Torggler Chimica, grazie alla continua interazione con chi vive il cantiere, ha quindi messo a punto un prodotto specificamente formulato che offrisse caratteristiche di fissaggio più che di semplice riempitivo. Ed infatti notevoli sono le differenze tra la schiuma per il montaggio dei coppi rispetto ad una normale schiuma poliuretanica che, normalmente, privilegia la resa in termini di volume (litri in espansione libera). Innanzitutto l’espansione è più ridotta per evitare che gli elementi vengano sollevati; è ovvio, quindi, che la schiuma sia caratterizzata da una maggiore compattezza e da pori più piccoli, fattori questi che implicano che la superficie di adesione sull’intradosso sottolineato come Sitol Schiumapur Coppi resista tranquillamente, senza subire modifiche; la sua temperatura di esercizio è infatti compresa tra -40°C e +120°C; inoltre caotico traffico cittadino. Infine, una volta soddisfatti i requisiti prestazionali, la rapidità e quindi l’economicità di questa tecnica, hanno indirizzato l’impresa verso l’adozione di Sitol Schiumapur Coppi di Torggler Chimica. Il prodotto è presente sul mercato italiano dal 2005, ma la posa con schiuma poliuretanica tradizionale inizia a diffondersi fin dai primi anni ‘90; sono stati i conciatori di tetti meno tradizionalisti ad intuire che la schiuma poteva essere efficacemente impiegata per questa tipologia di lavori. Torggler Chimica, grazie alla continua interazione con chi vive il cantiere, ha quindi messo a punto un prodotto specificamente formulato che offrisse caratteristiche di fissaggio più che di semplice riempitivo. Ed infatti notevoli sono le differenze tra la schiuma per il montaggio dei coppi rispetto ad una normale schiuma poliuretanica che, normalmente, privilegia la resa in termini di volume (litri in espansione libera). Innanzitutto l’espansione è più ridotta per evitare che gli elementi vengano sollevati; è ovvio, quindi, che la schiuma sia caratterizzata da una maggiore compattezza e da pori più piccoli, fattori questi che implicano che la superficie di adesione sull’intradosso di canale e coppi sia quasi continua e di conseguenza che il valore di resistenza allo strappo sia maggiore. Un’altra differenza cruciale sta nella tempistica di indurimento, più che raddoppiata; la filmazione superficiale, molto più lenta, consente di lavorare con maggior calma e precisione, con la possibilità di registrare gli elementi ed evitare rischi di mancato incollaggio a causa della formazione repentina della pelle, soprattutto nelle giornate con elevata umidità relativa. Anche relativamente al calore estremo cui la copertura è sottoposta d’estate va il prodotto è caratterizzato da un’ottima resistenza all’acqua e ai microorganismi e da buona resistenza agli agenti chimici.

La posa
Il fissaggio dei coppi è stato realizzato direttamente sullo strato impermeabilizzante in membrana ardesiata dopo aver effettuato la misurazione per il tracciamento di una griglia di riferimento e aver battuto le linee con cordelle a rilascio di polvere colorata (una per ogni metro circa). Ogni 7 - 8 canale si sono posati i primi elementi a mo’ di guida per garantire, alla fine, che la distribuzione fosse garantire, alla fine, che la distribuzione fosse regolare.
Lungo gli sporti delle falde e sul colmo del tetto alla schiuma poliuretanica sono stati abbinati dei cordoli in malta bastarda con funzione di sostegno alle canale, che in corrispondenza dei bordi devono rimanere più alte; la schiuma infatti, finché è fresca, non riesce a sostenere pesi e adempie solo al ruolo di collante. I supporti devono essere liberi da oli, grassi e polvere e, per garantire alla schiuma fresca l’umidità necessaria a formare una struttura cellulare uniforme, vanno inumiditi prima dell’applicazione.
Una volta avvitata l’apposita pistola, la bombola va agitata per almeno 15 secondi in modo che i componenti si mescolino adeguatamente e la schiuma risulti omogenea; questa operazione va ripetuta dopo eventuali intervalli di lavorazione. La bombola va tenuta capovolta in modo che la valvola sia rivolta verso il basso; l’estrusione avviene di pari passo alla posa dei coppi, o comunque tenendo in considerazione il tempo di filmazione superficiale (> 15 minuti). Vista l’eccezionalità delle sollecitazioni meccaniche a cui una copertura è sottoposta a Trieste, l’incollaggio per lo strato inferiore di canale in questo caso è stato eseguito su ogni riga; anche per la posa delle coperture sullo strato superiore si è preferito incollare ogni elemento. In condizioni normali - cioè senza bora e con pendenze standard - si applica un cordolo di schiuma ogni tre righe di canale ed ogni due di coppi; si preferisce non incollare ogni elemento per avere maggiore facilità di “sfilamento” e sostituzione nel caso si rendano necessari interventi di manutenzione. Dopo l’indurimento le eventuali sbordature di schiuma possono essere tagliate con cutter o semplicemente lasciate esposte ai raggi UV. La scarsa resistenza alla luce porterà infatti al lento invecchiamento e alla polverizzazione della schiuma fenomeno, questo, comune alla gran parte dei prodotti a base poliuretanica. In considerazione del contesto triestino così critico per le sollecitazioni meccaniche a cui i tetti, e non solo, sono sottoposti, la necessità di incollare ogni canale e ogni coppo era in questo caso fuori discussione; con una bombola di schiuma si sono posati quindi circa 4 mq di superficie, ma va sottolineato che la resa raddoppia in condizioni normali di posa.

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