Concattedrale di Irsina

Si sono conclusi i lavori di consolidamento e restauro della Concattedrale di Santa Maria Assunta di Irsina dell’Arcidiocesi di Matera-Irsina. Coperture provvisionali in alluminio e ponteggi Pilosio.
I lavori di consolidamento e restauro fanno parte di un progetto più generale in vista del 2019, anno in cui Matera sarà la “Capitale europea della cultura”.
Per procedere ai lavori di consolidamento e restauro sia della parte esterna che di quella interna dell’edificio, si è reso necessario realizzare un sistema di ponteggi e di coperture provvisionali in alluminio per permettere alle maestranze di accedere in totale sicurezza alle diverse zone e altezze del cantiere e di lavorare in qualsiasi condizione meteorologica.

I ponteggi esterni sono serviti sia per accedere alle parti da restaurare che per sostenere le coperture. Lungo la parte destra della concattedrale, è stato necessario realizzare un ponteggio sospeso tramite mensole non essendo possibile poggiare a terra a causa della presenza di edifici e di altri corpi irregolari appartenenti al complesso ecclesiastico. I ponteggi sono stati dotati anche di mensole di scarico a sbalzo per l’appoggio dei materiali da costruzione.

L’impresa di restauro D’Alessandro Restauro Srl ha deciso di realizzare in diverse fasi i lavori di consolidamento e restauro dei tetti delle navate, impiegando una copertura Pilosio scorrevole tipo T120 Building in modo da posizionarla, volta per volta, sulla parte del tetto oggetto di intervento. La copertura a doppia falda in alluminio poggiava e scorreva su un ponteggio di facciata prefabbricato tipo K105/180 ancorato ai muri della navata principale e in appoggio sulle falde dei tetti. Traslando la copertura, gli operatori sono riusciti a realizzare i lavori in tre fasi, in totale sicurezza e al riparo da pioggia e neve. Il movimento della copertura in alluminio è stato reso possibile tramite l’utilizzo di carrelli con ruote che scorrevano agevolmente lungo due guide fissate sulla sommità del ponteggio. La dimensione della copertura a due falde per il tetto della navata principale era di 14,70 x 17,50 metri di sviluppo laterale, con teli di copertura in PVC e con travi reticolari da 120 cm di altezza ed una portata che teneva conto del carico neve. Questo tipo di strutture leggere e funzionali sono ideate sia per la protezione dei cantieri dagli agenti atmosferici, sia per salvaguardare l’ambiente circostante da possibili dispersioni di materiale da lavorazione, migliorando l’operatività e la sicurezza degli addetti.

Terminati i lavori sul tetto della navata principale, si è provveduto a smontare e rimontare gli elementi modulari realizzando due coperture a due falde più piccole per i tetti dei transetti. Infine, per i tetti delle navate laterali, le coperture sono state smontate per create due coperture a falda unica inclinata per i tetti delle navate laterali (Fig. 5.01). Queste poggiavano sul ponteggio fissato ai muri della navata centrale da un alto e sui ponteggi delle facciate laterali dall’altro. Anch’esse erano scorrevoli per permettere agli operatori di lavorare per fasi successive in sicurezza e protetti.

La scelta di utilizzare un sistema di copertura modulare da poter riutilizzare in fasi successive abbinato al sistema scorrevole ha consentito un notevole risparmio di costi.
Per effettuare gli interventi nella parte interna della concattedrale è stato necessario allestire ulteriori ponteggi per consentire agli operatori di effettuare i lavori di consolidamento e restauro delle volte a botte della navata centrale, del transetto, del coro e il restauro della volta della cupola (Fig. I ponteggi presentavano un piano di lavoro a 2 metri sotto l’intradosso per consentire un accesso agevole alle aree da restaurare.
© Copyright 2024. Edilizia in Rete - N.ro Iscrizione ROC 5836 - Privacy policy