Materiali da costruzione secondo norma

Le norme sono documenti che definiscono le caratteristiche – dimensionali, prestazionali, ambientali, di qualità, di sicurezza, di organizzazione – di un prodotto, processo o servizio, secondo lo stato dell’arte. Esse prescrivono come operare, garantendo sicurezza, rispetto per l’ambiente e prestazioni certe.
Gli enti normatori e le sigle 
Secondo la Direttiva Europea 98/34/CE del 22 giugno 1998, «norma è la specifica tecnica approvata da un organismo riconosciuto a svolgere attività normativa per applicazione ripetuta o continua, la cui osservanza non sia obbligatoria e che appartenga ad una delle seguenti categorie: 
• norma internazionale: una norma adottata da un organismo di normazione internazionale; 
• norma europea: una norma adottata da un'organizzazione europea di normazione; 
• norma armonizzata: una norma europea adottata sulla base di una richiesta della Commissione ai fini dell'applicazione della legislazione dell’Unione sull’armonizzazione; 
• norma nazionale: una norma adottata da un organismo di normazione nazionale». 
Come intuibile, tali norme sono il risultato del lavoro di migliaia di esperti. A livello globale, l’organismo di normazione è l’ISO (International Organization for Standardization). Istituito nel 1947, dopo la Seconda Guerra Mondiale, vi aderiscono ad oggi gli Enti Nazionali di Normalizzazione di 162 stati. Per favorire l’armonizzazione normativa, l’ISO ha messo a punto il sistema di classificazione ICS (International Classification for Standards). 
Gli standard riguardano tutti i settori economico-industriali: materiali, come nel campo delle costruzioni e immateriali, come nel campo del software. Nell’alveo della Comunità Europea, esiste poi il CEN (Comité Européen de Normalisation), costituito dagli Enti di Normazione nazionali dei Paesi membri dell’Unione europea e dell’EFTA. La sua attività di normazione rappresenta una realtà anche grazie all’emanazione delle Direttive nuovo approccio e all’adozione della marcatura CE per la circolazione delle merci sul territorio europeo. 
Per l’Italia, invece, il rappresentante dell’attività normativa dei due precedenti organismi internazionali è l’UNI (Ente Nazionale Italiano di Unificazione), con sede a Milano. Fondato quasi da un secolo (nel 1921), è l’unico organismo riconosciuto giuridicamente a livello nazionale e comunitario a svolgere attività normativa in tutti i settori industriali e dei servizi, ad esclusione di quello elettrico, di competenza del CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano). Ciascun degli enti citati accompagna le norme elaborate con proprie sigle e numerazioni. 
La sigla “ISO” individua le norme elaborate dall’ISO, applicabile in tutto il mondo; “EN” identifica le norme elaborate dal CEN; “UNI”, infine, contraddistingue tutte le norme nazionali italiane, elaborate direttamente dalle Commissioni UNI o dagli Enti Federati. Ogni Paese può decidere se rafforzarne ulteriormente il ruolo adottandole come proprie norme nazionali. Un esempio su tutti, la notissima UNI EN ISO 9001: emanata dall’ISO, ha specificato quelli che sono i requisiti organizzativi che un’entità aziendale deve avere per poter soddisfare un processo aziendale controllato. Il CEN ha dunque approvato la ISO 9001 in Europa e infine l’UNI ha convertito la normativa in Italia. Il quadro normativo elaborato dall'UNI si compone di oltre 3.000 norme e in ambito edile si distinguono in norme di prodotto, di sistema e di processo. Pertanto, possiamo trovare norme che disciplinano i più svariati dettagli: il modo in cui deve essere redatto un disegno tecnico; i requisiti a cui il tecnico deve attenersi per la predisposizione di un attestato di prestazione energetica; le caratteristiche dei materiali da costruzione; il modo in cui devono essere posati in opera; le prescrizioni utili per la sicurezza nei cantieri; le prescrizioni relative alla prevenzione degli incendi. Per quanto attiene invece le norme CEI, hanno anch’esse come oggetto differenti livelli di operatività: prodotti realizzati a livello industriale; processi interessati nella produzione dei prodotti stessi; regolamentazione degli impianti produttivi in generale. 
Tra le varie norme CEI, possiamo ricordarne alcune per la loro ricaduta in edilizia: 
• CEI 0-11: relativa alla gestione della qualità delle verifiche per gli impianti elettrici al fine di mantenere alti i livelli di sicurezza negli ambenti di lavoro, 
• CEI 0-10: si occupa della manutenzione degli impianti elettrici per assicurarsi il loro ottimale funzionamento ed evitare cause di rischio per la sicurezza dei lavoratori, 
• CEI 64-100/1: concerne le modalità di predisposizione, nell’edilizia di tipo residenziale, degli impianti elettrici e per quelli relativi alle comunicazioni, 
• CEI 11-27: si occupa della formazione che i lavoratori sono tenuti a conseguire, al fine di poter operare sugli impianti elettrici. 
Analogamente a quanto sopra descritto, una norma a sigla CEI può abbinarsi a una emanata da altri enti: a puro titolo esemplificativo, si pensi alla UNI CEI EN ISO 50001, riguardante i “Sistemi di gestione dell’energia – Requisiti e linee, guida per l’uso”. 

Una norma è una legge? 
Le norme svolgono un ruolo chiave nella tutela degli interessi delle imprese e dei consumatori, nella protezione dell'ambiente e delle risorse, poiché esprimono il livello più avanzato di interesse generale relativamente a un prodotto, processo, servizio. Per tutte queste ragioni, tra normazione tecnica e legislazione esiste un rapporto stretto, spesso complicato, a volte inevitabile. 
L’applicazione delle norme tecniche è volontaria: esse sono infatti prescrizioni, riguardanti le caratteristiche dimensionali, prestazionali, di sicurezza di un prodotto, di un servizio o di processo produttivo, come quello edile. Tuttavia, quando le norme sono richiamate nei provvedimenti legislativi può intervenire un livello di cogenza, delimitato pur sempre dal contesto di riferimento. Sono, infatti, numerosi i provvedimenti di legge che fanno riferimento alle norme tecniche, a volte obbligatoriamente, altre solo come via preferenziale. 
Ecco allora chiarito il concetto di “regola dell'arte”, che sta a indicare delle prescrizioni di legge da rispettare obbligatoriamente (si pensi alle le norme tecniche per le costruzioni in zona sismica). Non solo: le norme internazionali e nazionali diventano di carattere cogente anche qualora inserite all'interno di documenti ufficiali, come per esempio un capitolato d'appalto. Uno dei grandi valori della normazione sta dunque nella sua funzione di supporto alla legislazione. 
Le prescrizioni di legge possono trovare la loro concreta declinazione nelle norme tecniche, che semplificano il sistema e rendono più veloce e automatico l’aggiornamento del corpus legislativo. L’uso e la relativa certificazione delle norme ISO, infatti, in molti Paesi è condizione di partecipazione a certi contratti pubblici. 
In tal caso, gli standard non vanno visti come un appesantimento informatico-burocratico, ma come un’opportunità competitiva per l’impresa, un’occasione di trasparenza per la pubblica amministrazione e uno strumento per soddisfare le esigenze dell’utente finale.
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